Il grande cambiamento del sistema solare

La NASA ha riscontrato il passaggio in una materia che loro chiamano Fluff locale:

2013 24 settembre


Il Fluff locale
Illustrazione Credit: NASA, Goddard, Adler, U. Chicago, Wesleyan
Spiegazione: Le stelle non sono soli. Nel disco della nostra Via Lattea circa il 10 per cento di materia visibile è sotto forma di gas, chiamato mezzo interstellare (ISM). L'ISM è non è uniforme, e presenta patchiness anche vicino al nostro Sun.Esso può essere molto difficile da rilevare l'ISM locale perché è così tenue ed emette così poca luce. Questo principalmente idrogeno gas, tuttavia, assorbe alcuni colori molto specifiche che possono essere rilevati alla luce delle stelle più vicine.Una mappa di lavoro del locale ISM entro 20 anni luce, sulla base di osservazioni in corso e le recenti rilevazioni di particelle dalla Terra-orbita satellite Interstellar Boundary Exporer (IBEX), viene mostrato sopra. Queste osservazioni indicano che il nostro Sole si muove attraverso un Nube Interstellare Locale come questa nube scorre verso l'esterno della Associazione Scorpius-Centaurus formazione stellare regione. Il nostro Sole può uscire dalla Nube Locale, chiamato anche il Fluff locale, nel corso dei prossimi 10.000 anni. Molto resta ancora sconosciuto circa il locale di ISM, compresi i dettagli della sua distribuzione, la sua origine, e come influisce il sole e la Terra. Inaspettatamente, le recenti veicoli spaziali IBEXmisurazioni indicano che la direzione da cui neutri particelle interstellari scorrono attraverso il nostro Sistema Solare sta cambiando. Fonte



Un articolo simile su Nature del 2009

Il sistema solare sta attraversando una nube interstellare che la fisica dice che non dovrebbe esistere. Nel numero 24 dicembre di Nature, un team di scienziati rivelano come Voyager della NASA hanno risolto il mistero. 

Voyager vola attraverso i confini esterni della eliosfera in rotta verso lo spazio interstellare. Un forte campo magnetico riportato da Opher ed altri nel 24 dicembre 2009, numero di Nature si delinea in giallo. Copyright Image 2009, il Museo Americano di Storia Naturale. [ Ingrandisci ]

"Utilizzando i dati da Voyager, abbiamo scoperto un forte campo magnetico appena fuori del sistema solare", spiega l'autore Merav Opher, un NASA Eliofisici ospite investigatore da George Mason University. "Questo campo magnetico contiene la nube interstellare insieme e risolve il puzzle di lunga data di come può esistere." 

La scoperta ha implicazioni per il futuro, quando il sistema solare finirà per imbattersi in altri, le nuvole simili attualmente in braccio della Via Lattea. 


Gli astronomi chiamano la nube che sta eseguendo in ora Interstellare Nube Locale o "Fluff locale" in breve. È larga circa 30 anni luce e contiene una miscela esile di idrogeno ed elio ad una temperatura di 6000 C. Il mistero esistenziale del Fluff ha a che fare con l'ambiente circostante. Circa 10 milioni di anni fa, un gruppo di supernove esplose nelle vicinanze, la creazione di una gigantesca bolla di gas milioni di gradi. Il Fluff è completamente circondato da questo ad alta pressione di scarico di supernova e deve essere schiacciato o disperso da essa. 

"La temperatura osservata e la densità della nube locale non forniscono una pressione sufficiente per resistere alla 'azione di schiacciamento' del gas caldo attorno ad esso", dice Opher. 

Così come fa il Fluff sopravvivere? I Voyager hanno trovato una risposta. 

"I dati mostrano che il Voyager fluff è molto più fortemente magnetizzato di chiunque altro aveva già sospettato-tra il 4 e 5 microgauss *", dice Opher. "Questo campo magnetico può fornire la pressione supplementare necessaria per resistere distruzione". 


Sopra: il concetto di un artista della Nube Interstellare Locale, noto anche come il "Fluff locale." Credit: Linda Huff (American Scientist) e Priscilla Frisch (Università di Chicago) [ più ]


due sonde Voyager della NASA sono state corse fuori dal sistema solare per più di 30 anni. Ora sono oltre l'orbita di Plutone e in procinto di entrare interstellare spazio ma non sono ancora arrivati. 

"I Voyagers non sono in realtà all'interno del Fluff locale", dice Opher. "Ma sono sempre vicino e in grado di percepire ciò che la nube è come quando si avvicinano esso." 

Il fluff è tenuto a bada appena oltre il bordo del sistema solare dal campo magnetico del sole, che viene gonfiato dal vento solare in una bolla magnetica larga più di 10 miliardi di km. Chiamato il "eliosfera," questa bolla agisce come uno scudo che protegge il sistema solare interno dai raggi cosmici galattici e nubi interstellari. I due Voyager si trovano nello strato più esterno dell'eliosfera, o "heliosheath", dove il vento solare è rallentato dalla pressione del gas interstellare. 

Voyager 1 è entrato nel heliosheath nel dicembre 2004; Voyager 2 ha seguito quasi 3 anni più tardi, in agosto 2007. Questi passaggi sono stati fondamentali per la scoperta di Opher et al. 

L'anatomia del eliosfera. Dal momento che questa illustrazione è stata fatta, la Voyager 2 ha aderito Voyager 1 all'interno della heliosheath, uno strato esterno di spessore dove il vento solare è rallentato dalla pressione del gas interstellare. Credit: NASA / Walt Feimer. Ingrandisci ]

La dimensione dell'eliosfera è determinata da un equilibrio di forze: vento solare gonfia la bolla dall'interno mentre il Fluff locale comprime dall'esterno. attraversamenti di Voyager nel heliosheath rivelato la dimensione approssimativa dell'eliosfera e, quindi, quanta pressione il Fluff locale esercita. Una parte di tale pressione è magnetico e corrisponde al ~ 5 microgauss squadra di Opher ha riferito su Nature. 

Il fatto che il fluff è fortemente magnetizzata significa che altre nuvole nel vicinato galattico potrebbero essere, anche. Alla fine, il sistema solare verrà eseguito in alcuni di essi, e le loro forti campi magnetici potrebbe comprimere l'eliosfera ancor più di quanto non lo è compresso ora. Ulteriori compressione potrebbe consentire più raggi cosmici di raggiungere il sistema solare interno, possibilmente che interessano il clima terrestre e la capacità degli astronauti di viaggiare in modo sicuro attraverso lo spazio. D'altra parte, gli astronauti non dovrebbero viaggiare così lontano perché lo spazio interstellare sarebbe più vicino che mai. Tali eventi svolgono su scale temporali di decine o centinaia di migliaia di anni, che è il tempo necessario per il sistema solare per spostarsi da una nuvola all'altra. 

"Ci potrebbero essere tempi interessanti avanti!" dice Opher. 

Per leggere la ricerca originale, guardare nel 24 Dicembre 2009, numero di Nature per l'articolo di Opher et al, "Un forte campo magnetico interstellare altamente inclinato vicino al sistema solare." 

Autore: Dr. Tony Phillips | Credit: Science @ NASA 



Il rapporto non enuncia nessun tipo di effetto conosciuto sul sistema solare.
Il dottor Alexey N. Dmitriev ha ampiamente esposto il cambiamento che comporta, passare all'interno di questa nube. Di seguito le sue osservazioni:

 INTRODUZIONE



Le alterazioni nei processi geologici, geofisici e climatici della Terra, stanno divenendo sempre più irreversibili. Al momento i ricercatori stanno rivelando alcune delle cause che stanno portando alla riorganizzazione generale dell’elettro-magnetosfera (lo scheletro elettromagnetico) del nostro pianeta e dei suoi meccanismi climatici. Un maggior numero di specialisti in climatologia, geofisica, pianetofisica ed eliofisica, si sta avvicinando ad una visione cosmica causale e sequenziale di ciò che sta avvenendo. Infatti, gli eventi dell’ultimo decennio danno una forte evidenza delle insolite significative trasformazioni eliosferiche e pianetofisiche (1,2). Data la qualità, quantità e scala di queste trasformazioni possiamo dire che:
I processi climatici e della biosfera sulla Terra (attraverso un sistema di feedback strettamente connesso) vengono direttamente influenzati da, e connessi in risposta a, i processi trasformativi che stanno avvenendo nel nostro Sistema Solare. Dobbiamo iniziare ad organizzare la nostra attenzione e il nostro pensiero per capire che i cambiamenti climatici sulla Terra sono solo una parte o un legame nell’intera catena di eventi che stanno avvenendo nella nostra Eliosfera.
Questi processi fisici profondi, queste nuove qualità del nostro ambiente fisico e geologico, imporranno delle sfide di adattemento speciale e requisiti per tutte le forme di vita sulla Terra. Considerando i problemi di adattamento che la nostra biosfera avrà con queste nuove condizioni fisiche sulla Terra, abbiamo bisogno di distinguere la tendenza generale e la natura dei cambiamenti. Come mostreremo di seguito, queste tendenze possono essere tracciate nella direzione della crescita di capacità energetica planetaria, che sta portando ad uno stato altamente eccitato o carico di alcuni dei sistemi della Terra. Le trasformazioni più intense stanno avvenendo nell’avvolgimento dello strato di gas-plasma del pianeta al quale le possibilità produttive della nostra biosfera sono legate. Correntemente questo nuovo scenario di eccesso energetico si è formato ed è stato osservato:
Nella ionosfera dalla generazione di plasma.
Nella magnetosfera dalle tempeste magnetiche.
Nell’atmosfera dai cicloni.
Questo fenomeno atmosferico altamente energetico, che è stato raro in passato, sta ora divenendo più frequente, intenso e mutevole nella sua natura. La composizione materiale della copertura di gas-plasma è in trasformazione.
E’ piuttosto naturale per la vita sul Pianeta, essere soggetta a questi cambiamenti di condizione del campo elettromagnetico e a significative e profonde alterazioni dei meccanismi climatici. Questi processi fondamentali di cambiamento, richiedono nuove forme di adattamento per gli organismi viventi della Terra. Lo sviluppo naturale di queste nuove forme, può portare ad una revisione totale e globale della gamma di specie e vita sulla Terra.
Possono rivelarsi nuove profonde qualità della vita stessa, portando ad un equilibrio il nuovo stato fisico della Terra, con le nuove possibilità organiche di sviluppo, riproduzione e perfezione. In questo senso è evidente che ci stiamo affacciando al problema di adattamento dell’umanità a questo nuovo stato della Terra; nuove condizioni sulla Terra, le cui qualità biosferiche stanno variando in modo non uniformemente distribuito.
Comunque il corrente periodo di trasformazione è transitivo e la transizione dei rappresentanti della vita sulla Terra verso il futuro, può avvenire solo dopo una profonda valutazione di cosà servirà per conformarsi a queste nuove condizioni biosferiche.
Ogni rappresentante vivente sulla Terra passerà sotto “esame” o sotto una “ispezione del controllo di qualità”, per determinare la sua abilità a conformarsi con queste nuove condizioni. Queste sfide evolutive richiedono sempre sforzo o resistenza in ogni organismo individuale, specie o comunità.
Comunque, non solo il clima si sta rinnovando, ma noi come umani stiamo vivendo un cambiamento globale nei processi vitali degli organismi viventi e della stessa vita; che è ancora un altro collegamento nel processo totale. Non possiamo trattare separatamente queste cose o individualmente.
1.0 TRASFORMAZIONE DEL SISTEMA SOLARE
Elencheremo gli eventi recenti su larga scala nel Sistema Solare, per poter pienamente capire e comprendere, le trasformazioni PianetoFisiche in corso. Questo sviluppo di eventi, divenuto chiaro negli ultimi anni, è causato da una non-uniformità materiale ed energetica nello spazio interstellare anisotropico (2,3,4). Nel suo viaggio attraverso lo spazio interstellare, l’Eliosfera si muove nella direzione dell’Apice Solare nella Costellazione di Ercole.
Sulla sua strada ha incontrato (negli anni ’60) una non-omogeinità di materia ed energia contenente ioni di Idrogeno, Elio e Hydroxyl in aggiunta ad altri elementi e combinazioni. Questo tipo di plasma disperso nello spazio interstellare si presenta con strutture e striature magnetizzate. La transizione dell’Eliosfera (sistema solare) attraverso questa struttura ha portato ad un aumento dell’onda d’urto frontale al Sistema Solare, da 3 a 4 UA, a 40 UA o più.
Questo ispessimento dell’onda d’urto ha causato la formazione di plasma nello strato parietale, che ha portato ad una scopertura del plasma attorno al Sistema Solare e quindi al suo attraversamento nel dominio interplanetario (5,6). Questo avanzamento costituisce una specie di donazione di materia ed energia da parte dello spazio interplanetario al nostro Sistema Solare.
In risposta a questa “donazione di materia/energia”, abbiamo osservato un numero di eventi su larga scala:
Una serie di grandi trasformazini PianetoFisiche.
Un cambiamento nelle qualità dello spazio interplanetario nella direzione di un aumento nelle sue proprietà trasmettitive interplanetarie e planeto-solari.
L’apparizione di nuovi stati e regimi di attività del Sole.
1.1 Una Serie di Grandi Trasformazioni PianetoFisiche.
I seguenti processi stanno avvenendo sui pianeti distanti del nostro Sistema Solare. Però stanno, parlando concettualmente, guidando operativamente l’intero Sistema.
Esempi di questi eventi:
1.1.1 Una crescita delle macchie scure di Plutone (7).
1.1.2 Aurore su Saturno (8).
1.1.3 Spostamenti polari su Urano e Nettuno (pianeti magneticamente coniugati) e una brusca crescita su larga scala dell’intensità della magnetosfera di Urano.
1.1.4 Un cambiamento nell’intensità della luce e della dinamica dei punti luminosi su Nettuno (9,10).
1.1.5 Il raddoppio dell’intensità di campo magnetico di Giove (basato sui dati del 1992) ed una serie di nuovi stati e processi osservati su questo pianeta come conseguenze di una serie di esplosioni nel Luglio del 1994 (causate dalla “Cometa” SL-9) (12). Questo un rilassamento della coda plasmoide (13,14) che ha eccitato la magnetosfera di Giove, cioè inducendo una eccessiva generazione di plasma (12) e il suo rilascio allo stesso modo in cui i buchi coronali Solari (15) inducono la comparsa di una cintura radiante splendente su banda decimetrica (13.2 e 36 cm) e l’apparizione di grandi anomalie aurorali e il cambaiamento del sistema di correnti tra Giove e Io (12,14).
Nota di aggiornamento da A.N.D. del Novembre 1997.
Un flusso di idrogeno ionizzato, ossigeno, nitrogeno, ecc.. si è diretto verso Giove dalle aree vulcaniche di Io attravero un canale di flusso di un milione di ampere. Sta influenzando il processo magnetico di Giove e intensificando la sua genesi del plasma. (Z.I.Vselennaya “la Terra e l’Universo” N3, 1997 plo-9 dai dati NASA).
1.1.6 Una serie di trasformazioni dell’atmosfera Marziana, hanno aumentato la qualità della sua atmosfera. In particolare, una crescita nuvolosa nella zona equatoriale e una insolita crescita della concentrazione di ozono (16).
Nota di aggiornamento: nel Settembre 1997 il Satellite Mars Surveyor ha incontrato una doppia densità atmosferica prevista dalla NASA, nell’entrare in orbita Marziana. Questa alta densità ha piegato una delle file di bracci solari oltre il pieno e aperto stop. Questa combinazione di eventi ha ritardato l’inizio della missione fotografica prevista, di un anno.
1.1.7 Un primo stadio di generazione atmosferica sulla Luna, dove è stata rilevata una crescente atmosfera di natrium, che raggiunge i 9.000 km in altezza. (17)
1.1.8 Significativi cambiamenti fisici, chimici e ottici osservato su Venere; un’inversione dei punti d’ombra e di luce è stata rilevata per la prima volta e una chiara diminuzione dei gas contenenti zolfo nella sua atmosfera. (16)
1.2 Un Cambiamento nella Qualità dello Spazio Interplanetario Verso un aumento nelle sue Proprietà Trasmittenti Solari-Planetarie.
Parlando di nuove qualità energetiche e materiali dello spazio interplanetario, dobbiamo prima far notare l’aumento della carica nel dominio interplanetario e del livello di saturazione materiale. Questo cambiamento del tipico stato dello spazio interplanetario ha due cause principali:
1.2.1 L’afflusso/fornitura di materia dallo spazio interstellare. (materiale di radiazione, elementi ionizzati e combinazioni) (19,20,21).
1.2.2 Gli effetti seguenti il Ciclo di attività Solare 22, specialmente come risultato di rapide CME di plasma solare magnetizzato. (22)
E’ naturale sia per la redistribuzione di materia interstellare che per quella intra-eliosferica, creare nuove unità strutturali e processi nei domini interplanetari. Sono per la maggior parte osservate nella formazione strutturata di estesi sistemi di nuvole di plasma magnetico (23) e nell’aumento di frequenza della generazione di onde d’urto; e dei loro effetti risultanti (24).
Esiste già un rapporto su due nuove popolazioni di particelle cosmiche che non erano state previste nella radiazione delle fasce di Van Allen (25); particolarmente una iniezione di un flusso di elettroni più denso di 50 MeV nella magnetosfera interna, durante periodi di improvvise tempeste magnetiche (CME) e l’emersione di una nuova fascia consistente in elementi ionici tradizionalmente scoperti nella composizione delle stelle. Questa nuova qualità dello spazio interplanetario non ha solo la funzione di meccanismo di interazione planetaria nella trasmissione, ma (questo è più importante) stimola e programma azioni sull’attività Solare sia nelle fasi minimali che massimali. L’efficienza sismica del vento solare è stata osservata (26,27).
1.3 L’Apparizione di Nuovi Stati e Regimi di Attività del Sole.
Per quanto riguardi lo stato astrofisico del Sole, dobbiamo notare prima di tutto il fatto che sono avvenute significative modificazioni nell’esistente modello comportamentale dell’oggetto centrale del nostro sistema solare. Questa conclusione viene da osservazioni e rapporti di forme insolite, potenza energetica e attività nelle funzioni del Sole (20,21), così come di modificazioni nelle sue proprietà fondamentali di base (28). Fin dalla fine del Maunder minimum, si è osservata una progressiva crescita dell’attività generale del Sole. Questa crescita si è rivelata la prima volta in modo definito nel 22mo ciclo; cosa che ha creato un reale problema per gli eliofisici che stavano cercando di rivedere il loro principale scenario esplicativo:
1.3.1 In merito alla velocità nel raggiungere i super-flash maximums.
1.3.2 In merito alla potenza di emissione di flash separati.
1.3.3 In merito all’energia dei raggi cosmici solari, ecc..
Inoltre, l’astronave Ulysse, attraversando grandi altitudini eliosferiche, ha registrato l’assenza del dipolo magnetico, che ha cambiato drasticamente il modello generale dell’eliomagnetismo e ha complicato ulteriormente le presentazioni analitiche dei magnetologi. Il ruolo eliosferico più importante dei buchi coronali è ora divenuto chiaro: regolare la saturazione magnetica dello spazio interplanetario. (28,30). Inoltre, generano tutte le grandi tempeste geomagnetiche e le espulsioni con un campo magnetico diretto a sud, sono geo-effettive (22). Esistono anche effetti del vento solare sostanzialmente favorevoli sulla circolazione atmosferica Terrestre e la dinamica litosferica (31).
Il 23mo ciclo è iniziato da una corta serie di macchie solari nell’Agosto 1995 (32), che ci ha permesso di prevedere il maximum di attività solare nel 1999. Inoltre è notevole la serie di flares di classe C avvenuta nel Luglio 1996. La specificità ed energia di questo ciclo è stata discussa alla fine degli anni ’80. (23). L’aumentata frequenza di flares di flusso ai Raggi-x che è avvenuta all’inizio di questo ciclo, ha fornito l’evidenza dell’inizio di eventi di larga scala; specialmente in relazione ad un aumento nella frequenza di super-flash. La situazione è divenuta estremamente seria per la crescita di qualità trasmittente dell’ambiente interplanetario (23,24) e per la crescita della funzione eliosferica dei sistemi di Giove; con la possibilità che esso venga avvolto dalla plasmosfera sull’orbita di Io (13).
Nel complesso, tutti i rapporti e le osservazioni forniscono evidenza alla crescita in velocità, qualità, quantità e potenza energetica dei processi eliosferici del nostro Sistema Solare.
Nota d’aggiornamento 1-8-98: L’inaspettato alto livello di attività Solare nella tarda metà del 1997, che continua in tempo presente, rafforza l’affermazione di sopra. Ci sono stati 3 eventi riguardanti flussi di Raggi-X attorno al livello 9, nel 1997, di cui uno previsto; un aumento del 300%. Il più drammatico di questi, una CME X-9.1 il 6 Novembre 1997, ha prodotto un evento protonico sulla Terra della durata approssimativa di 73 ore. La forza, scala e magnitudine dell’attuale attività Solare è cresciuta al punto che una stazione governativa per i rapporti sullo stato del Sole ha iniziato il rapporto giornaliero dicendo, “Molto facilmente tutto andrà a pezzi sul Sole oggi, 3 Gennaio 1998”.
2.0 IL PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE DELLA TERRA
Le osservazioni registrate e documentate di tutti i processi geofisici (ambiente planetario) e le modificazioni chiaramente significative e progressive in tutte le relazioni scientifiche e fisiche tra sole e terra riportate, combinate con gli effetti integrali dell’attività umana ( ndt.antropohenedus ?) nell’Eliosfera del nostro Sistema Solare, (33,34), ci porta a concludere che stia avvenendo ora una globale riorganizzazione e trasformazione delle qualità fisiche ed ambientali della Terra; sotto ai nostri occhi.
Questa riorganizzazione costituisce una ulteriore trasformazione evolutiva del Sistema Solare in una lunga linea di eventi cosmo-storici, causata dalla modificazione periodica e amplificazione dei processi Eliosferici-Planetari-Solari.
Nel caso del nostro pianeta, questi nuovi eventi hanno fatto grande pressione sull’ambiente geofisico, causando l’osservazione di nuove qualità nei processi naturali sulla Terra, cause ed effetti che hanno già prodotto processi ibridi nei pianeti del nostro Sistema Solare, dove gli effetti combinati sulla materia naturale e le caratteristiche energetiche sono stati osservati e riportati.
Ora discuteremo i processi globali, regionali e locali.
2.1 L’Inversione del Campo Geomagnetico
Tenendo in mente chiaramente il ruolo significativo conosciuto del campo magnetico sulla vita umana e su tutti i processi biologici, sottolineeremo le caratteristiche generali di questo stato in cambiamento del campo geomagnetico Terrestre. Dobbiamo ricordarci le diverse astronavi e i satelliti che hanno registrato la crescita della saturazione magnetica nell’eliosfera, nei recenti anni (11,18,35). La risposta naturale della Terra a questo incrementato livello di saturazione, si rivela nell’intensità del suo dipolo, la sua localizzazione polare “c” e nei suoi processi di risonanza del campo elettromagnetico (36). La Terra è il primo fra tutti i pianeti nel Sistema Solare con una abilità specifica relativa alla magnetizzazione della materia (6).
Nei recenti anni abbiamo visto la crescita di interesse da parte dei geofisici e magnetologi, in generale, sui processi geomagnetici (37-40) e specificamente, sullo spostamento dei poli magnetici della Terra (41,42). Sono particolarmente interessati nell’osservazione dei fatti circostanti il diretto o vettorizzato spostamento del polo magnetico dell’Antartide. Negli ultimi 100 anni questo polo magnetico ha viaggiato circa 900 km verso e nell’Oceano Indiano.
Questo significativo spostamento dei poli magnetici è iniziato nel 1885. I dati più recenti sullo stato del polo magnetico Artico (che si sta muovendo verso l’anomalia magnetica del mondo Est-Siberiano attraverso l’Oceano Artico), rivela che questo polo ha “viaggiato” per più di 120 km durante il decennio dal 1973 al 1984 e per 150 km nello stesso intervallo, dal 1984 al 1994. Questi dati sono stati confermati con misurazione diretta (L.Newwitt. Le coordinate del polo Artico sono 78 gradi Nord e 104.0 gradi Ovest) (42).
Dobbiamo enfatizzare che questa accelerazione documentata dello spostamento polare (3km per anno in media, per 10 anni) e il suo viaggio lungo il corridoio geo-storico di inversione dei poli magnetici (il corridoio è stato stabilito dall’analisi di più di 400 siti di paleoinversione), ci porta necessariamente alla conclusione che l’accelerazione di spostamento polare osservata correntemente, non sia solo uno spostamento o digressione dalla norma, ma sia in effetti una inversione dei poli magnetici, in pieno processo. Si è visto ora che l’accelerazione dello spostamento polare può crescere ad una frequenza fino a 200km per anno. Questo significa che una inversione polare può accadere più rapidamente di quanto ipotizzino quegli investigatori che non hanno familiarità con il problema totale dello spostamento polare.
Dobbiamo anche enfatizzare la significativa crescita delle anomalie magnetiche mondiali riconosciute (Canadesi, Est-Siberiane, Brasiliane e Antartiche) nella riorganizzazione magnetica Terrestre. La loro significatività è dovuta al fatto che queste anomalie mondiali costituiscano una fonte magnetica quasi indipendente dal principale campo magnetico Terrestre. Per la maggior parte del tempo, l’intensità di queste anomalie magnetiche mondiali supera sostanzialmente tutta la componente non-dipolare residua, ottenuta dalla sottrazione del componente dipolare dal campo magnetico totale della Terra. (48).
E’ il processo di inversione dei campi magnetici che sta causando le varie trasformazioni dei processi geofisici della Terra e dello stato presente della magnetosfera polare.
Dobbiamo tenere conto anche della effettiva crescita dell’angolo cuspide polare (le fessure polari nella magnetosfera, Nord e Sud), che nella metà degli anni ’90 ha raggiunto i 45° (dai dati IZMIRAN). (Nota: L’angolo cuspide era sui 6° per la maggior parte del tempo. La sua fluttuazione dipende dalla situazione. Durante gli ultimi 5 anni, comunque, è variato tra i 25 e i 46°.) L’aumento e l’immensa quantità di materia ed energia radiante dal Vento Solare e dallo Spazio Interplanetario, come descritto in precedenza, ha iniziato a precipitarsi in queste fessure allargate nelle regioni polari, causando il riscaldamento della crosta, degli oceani e delle cappe di ghiaccio polari della Terra (27).
Il nostro studio sulla paleoinversione del campo geomagnetico e dei suoi effetti conseguenti, ci ha portati alla conclusione che questi processi presenti e osservati, stiano seguendo precisamente lo stesso scenario dei loro distanti antenati. Ulteriori segni dell’inversione del campo magnetico stanno divenendo più intensi in frequenza e scala. Per esempio: durante i passati 25 milioni di anni, la frequenza delle inversioni magnetiche era doppia in un mezzo milione di anni, mentre la frequenza delle inversioni nell’ultimo milione di anni è stata di 8 o 14 inversioni (43) o di una inversione tra 71 e 125 migliaia di anni. Ciò che è essenziale qui, è che durante precedenti periodi di massima frequenza delle inversioni, c’è stato anche un corrispondente decremento nel livello degli oceani nel mondo (da 10 a 150 metri) per la contrazione causata dal largo sviluppo dei processi della crosta terrestre. Periodi di minor frequenza dell’inversione del campo geomagnetico rivela chiari aumenti dei livelli degli oceani nel mondo, per la priorità dei processi di espansione e tensione nella crosta. (43-44). Comunque, il livello degli oceani mondiali dipende dalle caratteristiche globali dei processi di contrazione ed espansione in forza al momento.
La fase di crescita in frequenza dell’inversione geomagnetica, può non portare ad un aumento nel volume oceanico dal riscaldamento globale, ma invece alla diminuzione dei livelli dell’oceano. Frequenti inversioni significano tensione ed espansione, rare inversioni significano contrazione. I processi planetari, come regola, avvengono in modi complessi e dinamici, che richiedono la combinazione di tutte le forze e campi, per capire adeguatamente l’intero sistema. In aggiunta alla considerazione della ridistribuzione idrosferica, ci sono eventi in sviluppo che indicano una improvvisa e chiara rottura del meccanismo metereologico della Terra.
2.2 Trasformazioni Climatiche
Dato che l’attenzione pubblica è strettamente concentrata sui sintomi di grandi alterazioni o rotture nel meccanismo climatico e sui risultanti effetti biosferici a volte gravi, dobbiamo considerare queste trasformazioni climatiche in dettaglio. Cioè, senza voler caratterizzare completamente il periodo di transizione climatica e biosferica, forniremo una serie recente di rapide comunicazioni riguardanti la temperatura, il ciclo idrologico e la composizione materiale dell’atmosfera della Terra.
Il regime di temperatura di ogni data fase di riorganizzazione climatica, è caratterizzato da contrasti e instabilità. Il largamente citato e creduto “Effetto Serra” per i cambiamenti climatici totali è la spiegazione o collegamento più debole per questa riorganizzazione. E’ stato già ben osservato che la crescita in concentrazione della CO2 si è fermata e che il metano contenuto nell’atmosfera ha iniziato a decrescere (45) mentre lo sbilanciamento di temperatura e la dissoluzione del campo di pressione globale, ha iniziato a crescere.
Ci sono stati rapporti di un maximum nella temperatura globale nel 1994 e di una quasi ininterrotta esistenza di un effetto idrologico simile al “El-Nino”. Il tracciamento della temperatura dello strato d’aria superficiale tramite satellite (49,50), ha permesso la rilevazione di una variazione di 0.22°C nella temperatura globale (in un periodo specifico di tempo di 30 giorni) che si correla con le oscillazioni magnetiche registrate, di media frequenza. Il regime di temperatura della Terra sta divenendo sempre più dipendente da influenze esterne. I processi di regolazione rappresentativi, o basi, di queste riorganizzazioni generali del clima, sono:
2.2.1 Una nuova distribuzione dello strato di ozono.
2.2.2 Un flusso in entrata di materiale radiante (plasma) e scariche attraverso le regioni polari e attraverso i luoghi di anomalia magnetica mondiali.
2.2.3 Crescita degli effetti diretti ionosferici sulla relazione tra i campi metereologici, magnetici e di temperatura della Terra.
Esiste una crescente probabilità che ci stiamo muovendo in un periodo di rapida instabilità della temperatura, simile a quello avvenuto 10.000 anni fa. Questa grande instabilità, non così antica, è stata rivelata con l’analisi di campioni di ghiaccio della Groenlandia (51). L’analisi di questi campioni ha stabilito:
2.2.4 Che le temperature annuali sono aumentate di 7° Centigradi.
2.2.5 Che le precipitazioni sono cresciute di 3-4 volte.
2.2.6 Che la massa di materiale pulviscolare è aumentata di un fattore 100.
Tali rapide trasformazioni dei parametri globali del meccanismo climatico e il loro effetto sulle qualità fisiche e biosferiche della Terra, non sono state ancora rigorosamente studiate dalla comunità scientifica regnante. Però, ora dei ricercatori stanno insistendo sempre più, sul fatto che gli aumenti di temperatura della Terra dipendano e siano legati ad interazioni spazio-terra (52,53), che siano tra Terra e Sole, tra Terra e Sistema Solare e/o tra Terra e Spazio Interstellare.
Al momento presente non ci sono nuove evidenze riguardanti le variazioni di inversione di temperatura nella idrosfera (oceani). Nel Mediterraneo Est ci sono state registrazioni di una inversione di temperatura, maggiore di due km in profondità, da un rapporto di 13.3-13.5°C ad un nuovo rapporto di 13.8-13.5 °C, insieme ad una crescita in salinità dello 0.02% dal 1987. La crescita di salinità nel Mare Egeo si è fermata e il flusso di acqua salata dal Bacino Mediterraneo verso l’Atlantico, è diminuito.
Nessuno di questi processi o delle loro cause, è stato spiegato in modo soddisfacente. E’ stato già stabilito che l’aumento di evaporazione nelle regioni equatoriali, causa l’aumento di densità dell’acqua che risulta in un immediato affondamento a grande profondità. Infine questo potrebbe forzare il flusso del Golfo ad invertirsi. La probabilità del verificarsi di questo evento è confermata da altri segni, come da modelli numerici a multiparametri (53). Comunque lo scenario più altamente probabile per il Continente Europeo è un improvviso raffreddamento. Invece, la regione Siberiana sta subendo uno stabile incremento di temperatura (58) insieme ai rapporti dall’ Osservatorio Novosibirsk Klyuchi sulla costante crescita fino a 30 nanotesla per anno del componente verticale del campo magnetico. Questo livello di crescita aumenta significativamente mentre l’anomalia magnetica dell’Est Siberiano viene avvicinata.
2.3 Ridistribuzione del Contenuto di Ozono Verticale e Orizzontale.
La ridistribuzione del contenuto di ozono verticale e orizzontale è il principale indicatore e agente attivo, delle trasformazioni climatiche generali sulla Terra. Inoltre esistono evidenze che le concentrazioni di ozono abbiano una forte influenza sui processi biosferici della Terra. Modelli diffusi per i “buchi nell’ozono” nella stratosfera (da 7 a 10 miglia sulla Terra) (Antartico e Siberia) stanno ricevendo serie modifiche correttive dai rapporti della ridistribuzione verticale di ozono e della sua crescita nella troposfera (sotto le 7 miglia). Ora è chiaro che la decrescita del contenuto totale di ozono nella nostra atmosfera è causata da fattori tecnogenici (industriali, progetti umani, inquinamento) e il contenuto totale di ozono in generale ha seri effetti sui processi di distribuzione di energia nell’avvolgimento di gas-plasma della Terra (atmosferico) (54).
Gli strati di ozono stratosferico, troposferico e superficiale vengono ora studiati (55,56). La fotodissociazione (il processo tramite il quale una combinazione chimica si rompe in semplici costituenti) dell’ozono, controlla le attività di ossidazione nella troposfera. Questo ha creato una circostanza atmosferica speciale, fisio-chimica, tramite la quale le concentrazioni troposferiche usuali e di permanenza a vita, di monossido di carbonio, metano e altri gas idrocarbonici, vengono modificate e cambiate. Così, con il fatto stabilito che è avvenuto uno statisticamente significativo innalzamento delle concentrazioni di ozono negli strati troposferici tra le 5 e 7 migia e, in aggiunta, con piena conoscenza, delle proprietà di ossidazione dell’ozono, dobbiamo concludere che è iniziata un’alterazione fondamentale della composizione di gas e dello stato fisico dell’atmosfera Terrestre.
Ci sono continui rapporti della diminuzione delle concentrazioni di ozono nella stratosfera regionale (dal 25 al 49% o più sulla Siberia (57)) e della diminuzione globale del contenuto di ozono ad altitudini di 20-26 miglia, con il decremento massimo del 7% a 24 miglia (55). Allo stesso tempo, non c’è diretta evidenza della crescita di radiazione UV sulla superficie a terra (58). Ci sono, comunque, crescenti “avvertimenti sull’ozono” in grandi città Europee. Per esempio, nel 1994 ci sono stati 1800 “avvertimenti sull’ozono” a Parigi. Inoltre, sono state registrate alte concentrazioni dello strato superficiale di ozono nella Regione Siberiana. Ci sono state concentrazioni di ozono a Novosibirsk che hanno superato 50 volte il livello normale. Dobbiamo ricordare che l’ozono è maleodorante in modo notevole in concentrazioni di 100 mkg/m3, es. da 2 a 10 volte il livello normale.
La preoccupazione più seria degli aeronomi viene dal rilevamento di HO2 che ha iniziato a prodursi ad altitudine di 11 miglia da un meccanismo o fonte completamente sconosciuta. Questa fonte di HO2 è stata scoperta come risultato dell’investigazione dei livelli di OH/HO2 nell’intervallo tra 4.35 e 21.70 miglia nell’alta troposfera e stratosfera. Questa significativa crescita di HO2, nel corso del tempo, creerà una dipendenza su questa sostanza per il trasferimento di ozono e il processo di ridistribuzione nella bassa stratosfera (56).
La sottomissione del regime dinamico dell’ozono e la distribuzione spaziale verso la suddetta fonte sconosciuta di HO2, significa la transizione dell’atmosfera della Terra verso un nuovo processo fisico-chimico. Questo è molto importante perchè la non-uniformità nelle concentrazioni di ozono della Terra può, come farà, causare una brusca crescita delle inclinazioni di temperatura, che porterà ad un aumento delle velocità di movimento delle masse d’aria e a irregolarità degli schemi di circolazione dell’umidità (46,59). L’inclinazione di temperatura cambia e le alterazioni sull’intero pianeta, possono creare nuove condizioni termodinamiche per intere regioni, specialmente quando l’idrosfera (oceani) iniziano a partecipare in un nuovo non-equilibrio termico. Lo studio (53) supporta questa conclusione e la considerazione di un altamente probabile brusco raffreddamento del Continente Europeo e Nord Americano. La probabilità di un tale scenario aumenta quando prendete in considerazione i 10 anni di inattività della pompa idrotermale Nord Atlantica. Con questo in mente, la creazione di una mappa globale, ecologicamente orientata, che può rivelare queste catastrofi globali, diviene criticamente importante.
3.0 L’ARRIVO DI NUOVE CONDIZIONI E CONSEGUENZE
Considerando la totalità e la relazione sequenziale della situazione di transizione e dei nuovi processi che si sono formati, evidenziati dalle suddete trasformazioni cosmogeniche, antropogeniche e PianetoFisiche e alterazioni dei nostri sistemi climatici e metereologici, troviamo ragionevole dividere le materie nelle loro influenze manifeste (esplicite) e non-manifeste (implicite) sull’ambiente della Terra.
3.1 Le Conseguenze Manifeste o Esplicite.
Le classi o categorie di effetti evidenziate dal corrente stadio di riorganizzazione della Terra, sono molto diverse. Più spesso, comunque, tendono ad un evento di tipo transitivo ad alta energia. Basandosi sui risultati della Conferenza di Yokohama (Fine 1994), possono essere chiamate “catastrofi significative”. Ci sono nove tipi di “catastrofi significative”:
Catastrofi per Tipo: per il periodo dal 1963 al 1993
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In aggiunta, dobbiamo evidenziare la brusca crescita delle catastrofi metereologiche/climatiche nei recenti anni. Nella sola regione Atlantica ci sono stati 19 cicloni nel 1994, 11 dei quali sono divenuti Uragani. Questo è un record secolare (60). Il corrente anno, 1996, è specialmente carico di rapporti di inondazioni e altri tipi di meteocatastrofi. La crescita dinamica di significative catastrofi mostra un maggiore aumento nella frequenza di produzione dal 1973. In generale, il numero di catastrofi è cresciuto del 410% tra il 1963 e il 1993. Si deve dare speciale attenzione sul crescente numero e varietà di catastrofi e alle loro conseguenze.
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Danno >1% delle Casualità>1%
prodotto nazionale lordo della popolazione > 100 morti
Si deve tenere in mente che la crescente complessità degli schemi dei segnali climatici e meteo, indica una trasformazione che tende verso un nuovo stato o, come l’Accademico Kondratyev dice, i dati indicano che ci stiamo muovendo nella direzione di un chaos climatico. In realtà questo stato di transizione del nostro meccanismo climatico, sta impostando nuovi requisiti sull’intera biosfera della Terra, che include la specie umana. In particolare, ci sono rapporti dall’Antartico che mostrano una drammatica reazione della vegetazione ai recenti cambiamenti climatici, sono state trovate 700 specie in crescita nel 1964 e 17.500 nel 1990 (61). Questo aumento della copertura vegetativa sulla Terra, fornisce evidenza della reazione della biosfera al processo in corso di riorganizzazione climatica.
Lo schema totale della generazione e movimento dei cicloni è cambiato. Per esempio, il numero di cicloni verso la Russia dall’Ovest, è cresciuto di 2.5 volte negli ultimi 10 anni. La crescita dei livelli oceanici causata dalla perdita di ghiaccio dalle regioni polari, porterà a chiari cambiamenti nelle linee costiere, una ridistribuzione della relazione terra-mare e all’attivazione di significativi processi geodinamici. Questa è la principale caratteristica di questi processi che portano ad un nuovo ordine climatico e biosferico.
3.2 Le Conseguenze Non-Manifeste o Implicite.
Le conseguenze implicite sono questi processi sottostanti al livello della comune percezione umana e quindi non sono portati alla nostra attenzione. Registrazioni strumentali e persino dirette osservazioni di questi fenomeni attraverso il campo elettromagnetico della Terra, forniscono evidenza di una immensa trasformazione dell’ambiente Terrestre che è in corso. Questa situazione è aggravata dal fatto che negli anni ’90 la produzione e l’uso di energia da parte dell’uomo, è arrivata a (1-9) E+26 ergs/per anno, che significa che ha raggiunto i valori conservativi di produzione/uso di energia del nostro pianeta. Per esempio, il consumo annuale di energia della Terra comprende (1-9) E+26 ergs per i terremoti, (1-9) E+24 per le tempeste geomagnetiche e (1-9) E+28 per l’emissione di calore (54).
Si sono registrati effetti tecnogenici sullo stato funzionale dello scheletro elettromagnetico della Terra. Un ciclo tecnogenico di sette giorni per la variazione dei parametri della dinamica del campo geomagnetico, è stato rivelato nel 1985 (62,63). Questo ciclo ha influenzato molti dei corti cicli nella relazione Sole-Terra. Più del 30% dei disturbi nella magnetosfera media, sono causati dalla produzione di energia, trasmissione e consumo. La radiazione della fascia di Van Allen si è abbassata bruscamente sulla Costa Est degli USA, da 300km a 10km. Questo processo è associato alla trasmissione di elettricità dal Great Lakes al Sud, lungo il meridiano magnetico all’uso del sistema di frequenza di risonanza ionosferica. I processi elettromagnetici tecno-naturali combinati nelle megalopoli, sono molto complessi e ancora non studiati. Uno studio del 1996 sulla mortalità per problemi cardiovascolari a S.Pietroburgo, in Russia, ha scoperto una connessione diretta tra il consumo di energia della città e la mortalità.
Inoltre, l’aumento di frequenza e portata delle formazioni auto-luminose naturali nell’atmosfera e geospaziali, ci forza a svegliarci e a prenderne nota (64,65,66). I processi di generazione e l’esistenza di tali formazioni, sparse per tutta la Terra, rappresenta un fenomeno fisico notevole. Quello che è molto inusuale di queste formazioni auto-luminose naturali, è che mentre possiedono caratteristiche distintive di processi fisici ben conosciuti, queste sono in combinazioni interamente inusuali e sono accompagnate da caratteristiche di processo che non si possono spiegare sulla base della conoscenza fisica esistente. Cioè, caratteristiche di processi elettromagnetici intensi sono state trovate nello spazio, dentro e vicino a questi oggetti naturali auto-luminosi.
Queste caratteristiche includono:
3.2.1 Emissioni elettromagnetiche intense che vanno dalla banda d’onda micrometrica attraverso il diapason visibile, alla lunghezza d’onda della televisione e della radio.
3.2.2 Cambiamenti nel campo elettrico e magnetico, come interruzioni elettriche e la magnetizzazione di rocce e oggetti tecnici.
3.2.3 Scariche elettriche distruttive.
3.2.4 Effetti di gravitazione come la levitazione.
3.2.5 Altri.
Tutte le qualità di questa classe di fenomeni richiedono lo sviluppo di nuove branche della fisica moderna, in particolare la creazione di un “modello di vuoto fisico non-omogeneo”. (67). Un avanzamento delle scienze in questa direzione ci permetterebbe di rivelare la vera natura di questi oggetti, che agiscono apparentemente e latentemente, sul nostro ambiente geologico, geofisico e biosferico e sulla vita umana. (68)
Comunque, dobbiamo prendere in considerazione tutti i nuovi processi sviluppati e gli stati del nostro ambiente geologico e geofisico. Questi processi, per la maggior parte, si manifestano in qualità difficili da registrare e osservare, dello scheletro elettromagnetico della Terra. Questi dati inoltre riguardano gli aspetti geofisici e climatici delle interazioni Sole-Terra e planetarie-terrestri.
Questo è particolarmente vero per Giove che è magneticamente coniugato col nostro pianeta. La totalità di questi processi di trasformazione planetaria si sviluppa precipitosamente, in modo onnipresente e vario. E’ critico che i politici vengano informati e preparati per capire queste relazioni globali tra la totalità delle attività naturali e antropogeniche e le loro fondamentali cause ed effetti. (69).
E’ necessario dare inizio ad uno studio scientifico che delinei i problemi associati ai correnti processi di trasformazione della Terra e gli effetti che avranno sulle dinamiche demografiche globali. (70). Il chiaro innalzamento delle nostre forze tecnogeniche distruttive su scala planetaria e cosmica, ha ora messo in questione la futura sopravvivenza della nostra civilizzazione tecnocratica (33,7). Inoltre, il principio della supremazia della Natura (72) sulle attività e risultati tecnogenici e psicogenici di questa umanità, diviene sempre più evidente.
CONCLUSIONI
La situazione che si è creata nella nostra Eliosfera è di origine esterna, interstellare, e dello spazio cosmico e sembra causata dagli evidenti processi fondamentali e auto-oscillatori, nello spazio fisico, di continua creazione che ha modellato e continua ad evolvere il nostro Universo. Il presente stato eccitato della nostra Eliosfera esiste nell’intero organismo che forma il Sistema Solare, il Sole, i Pianeti, le Lune, le Comete e gli Asteroidi, così come i plasma e/o i medium elettromagnetici e le strutture dello Spazio Interplanetario. La risposta a queste iniezioni di energia e materia Interstellare nella nostra Eliosfera è stata e continua ad essere, una serie di nuovi processi energetici osservati e formazioni su tutti i Pianeti, tra i Pianeti e le loro Lune e tra i Pianeti e il Sole.
L’abilità della Terra di adattarsi a queste azioni esterne e traferimenti, si è aggravata ed è divenuta più complicata, per le alterazioni tecnogeniche che abbiamo fatto alla naturale qualità, o stato, del nostro ambiente geologico-geofisico. Il nostro Pianeta Terra è ora nel processo di una drammatica trasformazione, alterando il suo scheletro elettromagnetico tramite uno spostamento dei poli di campo geomagnetico e tramite cambiamenti di composizione nell’ozono, nell’idrogeno e nei livelli di saturazione del suo involucro di gas-plasma.
Questi cambiamenti nello stato fisico della Terra sono accompagnati da risultanti processi climatici/atmosferici e biosferici, di adattamento. Questi processi stanno divenendo sempre più intensi e frequenti, come evidenzia l’aumento in tempo reale di “eventi transitivi non-periodici”, come le catastrofi. E’ divenuta di vitale importanza la creazione di una carta mondiale che indichi le regioni favorevoli e catastrofiche sulla Terra, prendendo in considerazione la qualità dell’ambiente geologico e geofisico, la varietà e intensità delle influenze cosmiche e il reale livello dello sviluppo spirituale-etico delle persone che occupano queste aree.
E’ ragionevole sottolineare che il nostro Pianeta passerà presto in queste nuove condizioni di crescita energetica, che porteranno alla transizione in un nuovo stato e qualità della relazione Spazio-Terra. Gli organismi viventi di queste regioni della Terra con la maggior attrazione per le influenze cosmiche, saranno spinti verso appropriate reazioni di evoluzione, o processi, per queste nuove condizioni. Queste zone di commutazioni verticali e di trasferimento d’energia, stanno già divenendo il cuore o i punti caldi, nella ricerca per nuovi sistemi di adattamento e mutua trasformazione. La lista generale di queste zone include le regioni polari, le estremità continentali est delle regioni equatoriali (Caraibi, Madagascar, Filippine, Mar Giallo, ecc..) e le zone continentali interne che tendono a piegarsi e sollevarsi (Himalaya, Pamir-Hindukush, i sistemi Altay-Sayan, ecc..).
Le aree più significative di queste, sono le zone elio-sensitive che hanno intensa risposta all’attività solare geoeffettiva (Nota #1), risposte che includono la drammatica e inusuale manifestazione del vuoto non-omogeneo o le strutture classiche di dominio eterico non-meccanico. Queste strutture o oggetti, interagiscono con le zone eliosensitive, producendo effetti profondi e potenti sull’ambiente, come l’alterazione delle attività sismiche e le composizioni chimiche. Dato che questi oggetti di dominio del vuoto non-omogeneo mostrano caratteristiche non di questo mondo fisico, come “luce liquida” e “movimento non-Newtoniano”, è difficile non descrivere la loro manifestazione come “processi intramondo”. E’ importante notare che queste zone eliosensitive che esibiscono processi su media e larga scala, sono anche quelle più associate a questi “interworld processes”, prodotti dai disturbi di omogeinità del vuoto fisico.
Tali disturbi cusano e creano processi di trasferimento di materia ed energia tra il medium eterico e il nostro mondo tridimensionale. La moltitudine di tale fenomeno, ricco nella sua qualità e varietà, sta già crescendo rapidamente. Centinaia di migliaia di queste formazioni naturali auto-luminose, stanno esercitando una crescente influenza sui campi geofisici della Terra e della biosfera. Suggeriamo che la presenza di queste formazioni sia il precedente principale della trasformazione della Terra, una Terra che diviene sempre più soggetta ai processi fisici di transizione che esistono nella terra di confine tra il vuoto fisico e il nostro mondo materiale.
Tutto questo mette l’umanità e ognuno di noi, difronte ad un problema difficile e topico, la creazione di un avanzamento rivoluzionario nella conoscenza, che richiederà una trasformazione del nostro pensiero e una comprensione di questo fenomeno mai visto prima che ora si presenta nel nostro mondo. Non esiste altro percorso verso il futuro, che una profonda e interna percezione e conoscenza degli eventi in corso ora nell’ambiente naturale intorno a noi. Solo tramite questa comprensione l’umanità conseguirà l’equilibrio col rinnovato flusso degli Stati e i Processi PianetoFisici.
Fine del documento.

Professore in Geologia e Mineralogia e Principale Membro Scientifico, Istituto Nazionale di Geologia, Geofisica e Mineralogia, Dipartimento Siberiano dell’Accademia di Scienze della Russia.
Esperto in Ecologia Globale e negli Eventi Terrestri in Rapido Processo.
(Pubblicato in Russo, IICA Transactions, Volume 4, 1997)
NOTE
1. Dato che la Terra è un organismo grande e molto organizzato, ogni sua unità o territorio come i sistemi montuosi, i fiumi, le falle tettoniche, i depositi di minerali, i pozzi di petrolio, ecc.. giocano un ruolo funzionale nella sua vita e nella sua connessione con il mondo esterno. Per esempio, i depositi di oro supportano la stabilità climatica, perchè fanno da connessione tra l’attività elettrica nell’atmosfera e l’attività elettrica sotto la superficie della Terra.
2. Ai giorni d’oggi conosciamo tutti il lavoro di Tschizhevsky che ha scoperto e provato negli anni ’20, che profonde e varie connessioni esistono tra l’attività Solare e vari processi della vita. Usando vasto materiale storico e statistico, ha mostrato che l’attività Solare agisce come acceleratore e moderatore sull’intera biosfera, che manifesta in frequenza e quantità: nascite, morti, raccolti, epidemie, attacchi cardiaci, emergenze, fallimenti bancari, catastrofi, suicidi, crescita della popolazione e decrescita, ecc..
3. Dato che diverse zone della Terra hanno diverse funzioni nel suo organismo, la loro risposta all’attività Solare è diversa. Per esempio, le regioni polari sono le prime a reagire ai disturbi Solari, che conosciamo bene nella forma di tempeste magnetiche, aurore e oggi, nel riscaldamento dell’oceano a 75° di latitudine Nord. Conosciamo anche altri posti che dimostrano intense reazioni a differenti tipi di attività solare, quelli che chiamiamo zone eliosensitive. Tali reazioni includono disturbi elettromagnetici locali, aurore a bassa latitudine e cambiamenti specifici negli schemi delle variazioni del campo magnetico su scala a breve termine. Ci sono anche reazioni a lungo termine nello stato della biosfera. Uno dei nostri colleghi, Ildar Mingazov, ha scoperto, studiando la distribuzione e frequenza di diversi tipi di malattie in varie regioni, che l’intensità della frequenza di malattie in correlazione con l’attività solare, varia tra le regioni ed è massima per le zone eliosensitive (per esempio, le malattie cardiovascolari).
(Note da: Andrew Tetenov)
Fine delle NOTE
English Presentation Sponsored By: THE MILLENNIUM GROUP January 8, 1998
Russian to English Translation and Editing: by A. N. Dmitriev, Andrew Tetenov, and Earl L. Crockett

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