Da
sempre sia le tradizioni sacre sia le ricerche scientifiche più
avanzate cercano l'esistenza di un ordine nascosto in grado di
unificare tutti gli aspetti dell'universo.
La
geometria è stata sempre motivo di approfondite ricerche, ed usata
per spiegare i fenomeni universali in maniera diversa.
Attualmente
la fisica più avanzata del momento ha scoperto una geometria del
campo che si propone come la matrice di tutto ciò che esiste.
Le
più profonde e riverite forme di geometria sacra sono
tridimensionali e sono conosciute come Solidi Platonici. Ci sono
solo cinque formazioni esistenti che seguono tutte le regole
necessarie per essere considerate tali, vale a dire l’ottaedro a
otto facce, il tetraedro a quattro facce, il cubo a sei facce, il
dodecaedro a dodici facce e l’icosaedro a venti facce.
Ora
tramite gli studi sulla cimatica unite al concetto di l'ologramma, emerge chiaro che le
formazioni d'onda in tre dimensioni sono rappresentate dai solidi
platonici.
In
pratica ciò che si vede come un onda in due dimensioni, ad esempio
un onda elettromagnetica, in tre dimensioni è una formazione
geometrica.
Il
prof. Hans Jenny hanno escogitato esperimenti ingegnosi per mezzo
dei quali mostrare come i Solidi Platonici si formino all’interno
di una sfera vibrante/pulsante.
La
fisica dei microcluster ha portato dei chiarimenti di come il mondo
quantico si muova in pacchetti geometrici nella formazione dei suoi
processi.
I
Microcluster sono minuscole particelle che presentano chiare ed
inequivocabili prove che gli atomi sono vortici nell’etere che si
assemblano naturalmente in forma di Solidi Platonici.
Si
può dire che i microcluster formino un nuovo stato della materia che
è una via di mezzo tra i solidi microscopici e le particelle
microscopiche come atomi e molecole, e che essi mostrino sia le
caratteristiche macroscopiche sia quelle microscopiche.
Nel
1985, nel suo laboratorio alla Rice University di Houston, Rick
Smalley stava lavorando ad un esperimento sugli aggregati di
carbonio, piccole particelle fatte da una manciata di atomi. Aveva
sicuramente tanti pensieri per la testa, ma di certo non immaginava
che stava per fare una delle più affascinanti scoperte del XX
secolo; una scoperta che una decina d’anni dopo gli varrà il
premio Nobel per la chimica. Non solo. Una scoperta che avrebbe
aperto la strada a ciò che oggi chiamiamo nanotecnologia.
L’esperimento
di Rick si chiama spettrometria di massa. Si spara un impulso laser
su un disco di grafite, questo si scalda così tanto, ma così tanto,
da evaporare atomi di carbonio. Siccome però gli atomi di carbonio
non sono dei solitari, gli piace stare in compagnia, ridere e
scherzare, ecco che si riuniscono subito a gruppetti. Questi sono gli
aggregati atomici di carbonio.
La
spettrometria di massa conta quanti sono i gruppi di una certa
dimensione, la conta nell'esperimento vide che tutti gli aggregati
erano fatti da sessanta atomi.
Una
cosa fatta da sessanta atomi di carbonio con il linguaggio della
chimica si chiama C60, e a quel punto era un po’ come giocare con
le costruzioni al contrario: si sapeva il numero di mattoncini
utilizzati e da questo si doveva capire com’era fatto l’oggetto,
il C60.
I
sessanta atomi di carbonio sono i vertici di un icosaedro tronco, uno
dei solidi platonici.
La
geometria dunque è la forma base per i processi universali e per i
costrutti materiali.
La
scoperta dei campi di torsione della fisica quantistica è accomunata
al DNA nel funzionamento di base che usa i campi modellati sotto
geometrie platoniche a secondo del livello di vibrazione.
Ogni
geometria è un disegno che avviene all'interno di un campo sferico
per costruire la materia, ovviamente i campi di torsione sembrano
essere ormai individuabili come la misurazione del movimento di
coscienza.
Queste
scoperte riformulano anche il modo in cui la coscienza agisce nel
formare l'esperienza, e la dualità onda particella è soltanto una
focalizzazione osservativa di un costrutto geometrico che ha
ovviamente angoli e vertici di campo che possono essere chiamate
particelle.
Il
campo di torsione organizza gli altri campi in strutture geometriche
usando come misure di base Phi e la sezione aurea.
Il
toroide avvolge in natura qualsiasi formazione e può essere
considerato come il campo informativo di qualsiasi struttura.
Anche
il corpo umano è avvolto da un toroide che articola ed informa ogni
area del corpo e ne sincronizza assieme le funzioni.
In
un contesto del genere le forme di coscienza che ognuno sperimenta e
che lo rendono unico ed irripetibile sono una formazione geometrica
contenuta nel toroide.
Questo
chiarirebbe completamente i livelli di inconscio, i modelli che
ognuno sperimenta all'interno della propria coscienza e che ad ogni
risoluzione geometrica interna si ha un insight di coscienza, dove le
cose vengono finalmente visto con un altro punto di vista.
I
modelli di inconscio collettivo ed evoluzione di coscienza da sempre
professata in ogni religione troverebbero un perfetto funzionamento
strutturale ed applicativo.
Il
concetto di archetipo si potrebbe così associare ad una forma
geometrica di coscienza che si sperimenta in maniera momentanea.
Questo
porta alla netta conclusione che i processi che sono alla base della
fisica quantistica, della natura sono soggetti alla coscienza che si
articola in tutto l'universo come un continuo processo di
elaborazione di informazioni, una sorta di stato riflessivo del
cosmo.
In
questo senso un stato generale di spazio è ordinato quante
più informazioni ha processato.
E
nell'uomo la coscienza interiore è sempre alle prese con un continuo
processo di valutazione, rielaborazione convinzione, articolazione e
sensazioni continue che processa in ogni istante.
Se
pensiamo ad un toroide come la somma di informazioni contenute in una
persona, e le figure geometriche come la corrispondente singola di un
pacchetto di informazioni analizzate, emerge chiaro che ogni momento
di consapevolezza cosciente ha diversi accessi a seconda di ciò in
cui è focalizzato, ma allo stesso tempo contiene tutte le
informazioni del cosmo.
La
mente archetipica sarebbe questa enorme massa di energia presente
nello spazio da cui ogni porzione di coscienza pesca un set che la
rende unica ed irripetibile.
In
questo contesto enormi quantità di dati da quando il cosmo esiste
sarebbero contenuti in questo spazio, o meglio lo spazio stesso
sarebbe questo contenitore universale di dati.
Questo
chiarirebbe anche il motivo per cui la scienza non è mai riuscita a
capire come la mole di dati processata dal cervello potesse
archiviarsi nelle cellule, o spiegherebbe fenomeni incredibili in cui
la mente supera di gran lunga le prestazioni ordinarie come in alcuni
casi di bambini autistici.
Ultimamente
da una nuova ricerca pubblicata sulla rivista “Science” è emerso
un nuovo modello dell’organizzazione complessiva del cervello degli
esseri umani e degli altri primati.
Un'analisi
raffinata ha ora rivelato che tutte le fibre tra loro adiacenti o
incrociate sono parallele o perpendicolari al cammino originario.
Ciascuna delle fibre incrociate è, a sua volta, incrociata da
proprie fibre perpendicolari, intessute come le fibre all’interno
di un tessuto, e curvate in modo da definire strutture
tridimensionali simili a scatole.
Studi
recenti hanno dimostrato che quando l’informazione visiva giunge al
cervello, questo la scompone in tanti elementi geometrici standard
definiti “geons” (quadrati, cerchi, triangoli ecc.), e memorizza
i geons rilevati e alla loro disposizione invece dell’oggetto in
sè.
Queste
scoperte stanno dimostrando che l'universo si costruisce con forme
geometriche semplici in cui si esprime la coscienza.
Il
cervello è una piccola organizzazione geometrica di una geometria
più grande che è la mente, che è situata nel campo intorno.
Nella
schema in figura 4 si può vedere come ogni geometria è contenuta in
un altra in un sistema di comunicazione gerarchica.
In
questo senso il cervello è una sotto struttura della mente che funge
da canale per il settaggio delle informazioni.
I
solidi platonici iscritti in un cerchio sono alla base della
creazione dei processi quantistici, delle formazioni del DNA e sono
anche la rappresentazione di formazioni d'onda in tre dimensioni.
Ovvero
la vibrazione in tre dimensione corrisponde alle figure geometriche
dei solidi platonici scritti nel cerchio.
Dunque
la coscienza usa le forme geometriche per sperimentare un determinato
aspetto dell'universo.
Ogni
lato geometrico composto da una vibrazione è un oscillazione del
campo in una certa forma o suono che porta ad un determinato
meccanismo di pensiero, la risoluzione di ogni forma geometrica porta
all'unità, o meglio alla sfera.
Negli
esperimenti condotti dai fisici russi la sfera è la vibrazione più
alta che si può raggiungere e nel momento in cui i campi si liberano
delle loro leggi nel dominio del vuoto si forma propria una sfera di
luce chiamata fulmine globulare.
In
questo senso i modelli di coscienza sarebbero in realtà passaggi o
articolazioni della coscienza in particolari forme geometriche del
campo che ovviamente portano ad un determinato modo di pensare.
Ogni
modello di coscienza corrisponde quindi ad una forma geometrica di
campo che forma il pensiero come vibrazione superficiale di stati
emotivi interni, per farsene un opinione e di conseguenza muoversi o
restare ad indagare quel settore.
I
domini del vuoto rappresentano forse il quoziente più alto e vicino
a ciò che si può definire come amore, dunque la chiave per
risolvere gli schemi geometrici di coscienza è imparare ad amare,
questo porterebbe gli schemi di coscienza interna all'unità o alla
forma sferica completando il percorso geometrico interno tra i campi.
Queste
scoperte gettano nuova luce sui meccanismi che la coscienza assume
nell'esperienza portando una visione più chiara e soluzioni alle
diverse difficoltà o comportamenti che si hanno nelle persone.
Come
prima cosa se tutto è vibrazione, il modo in cui tale vibrazione si
esprime tridimensionalmente sono le figure geometriche.
La
coscienza quindi ha un andamento diverso a seconda degli schemi in
cui è focalizzata, tali schemi hanno una connotazione geometrica via
via più armonica dal punti di vista della perfezione.
Ogni
campo dunque assume una forma geometrica che ne connota
inevitabilmente polarizzazione luminosa, informazione contenibile e
struttura.
Sostanzialmente
ogni esperienza di vita che una qualsiasi persona può avere è
raggruppabile in una serie di eventi comuni e simili detti archetipi.
Ogni
archetipo per essere sperimentato deve avere una forma precisa di
coscienza o meglio una vibrazione specifica.
Ogni
livello vibratorio, quindi, potrebbe essere paragonato ad un
archetipo per una specifica lezione che necessita di essere appresa
per liberare la coscienza dalla focalizzazione in quella struttura
geometrica.
Ma
mano che si procede nella risoluzione degli archetipi si passa dalle
forme con punte via via a forme più arrotondate fino a giungere alla
sfera dove la coscienza ritorna in piena armonia con il tutto.
Ogni
geometria ha tuttavia il suo livello perfezionabile nella struttura
vibrazionale di un campo, per cui la sequenza sfera,tetraedro, cubo,
ottaedro, dodecaedro, icosaedro,sfera è da tenere presente come
movenza possibile per ogni frequenza di luce o di campo presente.
Quindi
gli archetipi sono un vero e proprio funzionamento interno che
portano spesso ad esperienze collegate in maniera insolubile con la
geometria in cui la coscienza è focalizzata.
Gli
archetipi in cui si muove la coscienza sono un espressione costante
di tutti i comportamenti visti nella società coordinati
dall'inconscio personale che è una serie di dati raccolti da quella
particolare coscienza correlati all'inconscio collettivo ed
universale.
Ultimamente
in un articolo comparso sulla rivista Nature’s Scientific Reports,
si apprende di alcuni scienziati che hanno programmato una
simulazione al computer dell’Universo, dal quale emergerebbe che
l’espansione dell’Universo ha alcune caratteristiche molto simili
a quelle riscontrabili nella crescita e nello sviluppo del cervello.
“Le
dinamiche che governano la crescita naturale sono le stesse per le
reti sociali, il cervello e l’Universo”, spiega il co-autore
Dmitri Krioukov, fisico presso la University of California di San
Diego.
In
pratica la rete che tiene unito l'universo è ne più e ne meno una
grossa rete di filamenti luminosi strutturati esattamente come le
reti neurali del cervello.
In
pratica la conferma che l'universo e la mente funzionino in maniera
correlata, nel processo di espansione.
Quindi
se potenzialmente la mente archetipica contiene tutte le possibilità
di cui una persona può fare esperienza, l'inconscio collettivo e
personale sono il filtro che rende possibile sperimentare tali
possibilità in maniera selettiva.
Gli
archetipi si dividono essenzialmente in caratteristiche caratteriali
e comportamentali a cui la psicologia ha da tempo cercato di
classificare.
La
maggior-parte delle dinamiche si basano sull'esaminare concetti come
la sopravvivenza, il sé, il sé rispetto al mondo, l'amore, la
conoscenza, e l'unità.
La
sopravvivenza è uno delle prime forme di coscienza e racchiude in sé
forme geometriche di natura spigolosa come il triangolo.
La
coscienza che valuta il tema della sopravvivenza ha per lo più tre
archetipi principali: la sopravvivenza del corpo, la continuità
della specie e la sicurezza personale.
Questo
porta ovviamente a discernimenti molto forti che sono un vero è
proprio vettore, che da vita a quello che vengono definite pulsioni
animali, o istinti primordiali.
La
coscienza che valuta il concetto di sé stesso si articola in tre
archetipi: il combattente, la sorte, e la forza.
Le
dinamiche interiori sono costituite da quei comportamenti che tendono
a preoccuparsi di essere qualcosa di importante, di essere forte
indipendente e sicuro di sé, una sicurezza che si basa sulla
consapevolezza di saper fare determinate cose e di valere in maniera
importante.
Anche
in questa struttura le forme geometriche di campo utili si articolano
con due triangoli o con geometria spigolose.
La
coscienza che valuta il concetto di sé rispetto agli altri inizia a
spostarsi in forme geometriche sempre spigolose ma con più punte
come dei tetraedri incastrati, gli archetipi che sperimenta sono
l'ego, l'importanza, e la valutazione.
In
questa porzione di coscienza è racchiusa il concetto di sé stesso
in risposta al mondo, i fenomeni che ovviamente ne discernono sono
tutti duali, bene e male, fortuna e sfortuna, piacere e sofferenza
ecc.
La
separazione valutativa di se stesso rispetto al mondo porta
inevitabilmente modelli di pensiero selettivi, che cercano di trovare
sicurezza nelle cose e uno stato permanente di stabilità.
In
questo livello di coscienza la continua valutazione di se stessi
rispetto al mondo porta a muoversi verso conformazioni di pensiero
che diano un importanza all'ego e rispetto di se stessi.
Le
immagini che ognuno ha del mondo e di se stesso si basa spesso su un
processo selettivo costante tra cose che portano ferite personali, e
selezione di modalità di pensiero a cui conformarsi per avere una
certa sicurezza.
L'ego
spesso porta alla difficoltà di gestione dei rapporti perché si
basa sull'importanza di un preciso modo d'essere rispetto ad un
altro.
La
raccolta d'informazione in questo stato di coscienza sembra essere
molto legata al controllo, della vita, di ciò che si vuole fare di
come si vuole essere e si da molta importanza alle immagini degli
altri.
La
coscienza internamente sembra tendere ad identificarsi con il
pensiero che l'attraversa portando così le convinzioni ad un livello
riconoscitivo a volte molto forte che inevitabilmente porta ad uno
stato di sofferenza.
Tale
identificazione può essere con una famiglia, con un lavoro, con un
gruppo, con una nazione, una società, un ideologia ecc.
Nella
valutazione dell'amore la coscienza inizia ad assumere forme sempre
più arrotondate, la scoperta dell'amore riguarda la valutazione
sempre più profonda degli altri senza paragonare, tale sondaggio non
va frainteso con il meccanismo di coppia che è ancora un archetipo
di funzione di sé stessi bensì un incondizionato riconoscimento del
valore degli altri del mondo e dell'universo.
In
questo contesto si passa un po' a livello di coscienza dalle
valutazioni materiali a quelle più spirituali.
Ovviamente
in questo stato di coscienza l'ego viene sempre più messo da parte,
e i concetti di dualità vengono equiparati e compensati.
Gli
archetipi in questa struttura di coscienza sono molto generosi,
amorevoli, teneri a volte persino ingenui nel fare quotidiano.
La
mente inizia a focalizzarsi sulle sofferenze del mondo e a cercare un
modo concreto per aiutare il prossimo.
Il
sé che valuta la conoscenza è un ricercatore, un osservatore è un
demolitore di sistemi, cerca la verità in ogni cosa, è molto
disciplinato attento, si dedica a tutto ciò che lo possa arricchire.
A
volte l'accumulo della conoscenza può far dimenticare il concetto di
amore su cui si basa tutto l'universo, in questo senso può sembrare
un archetipo di coscienza molto freddo e sicuro.
Il
sé che cerca l'unità cerca di capire come trovare la soluzione a
tutti i quesiti e come ritornare ad essere uno col tutto.
In
questi archetipi l'amore e la conoscenza devono per forza di cose
essere equilibrati ed unificati.
Questo
sono solo le lezioni di fondo, gli archetipi usabili per cogliere
queste sintesi di vita sono diversi, e apparentemente distanti tra
loro ma in realtà la forma geometrica di coscienza li accomuna
tutti.
Se
pensiamo che la vita di tutti si basa sul pensiero che ognuno ha di
se stesso e del mondo e di come agire, si può capire come scoprire
il meccanismo che compone i pensieri internamente è molto sottile.
Spesso
i pensieri sembrano vagare indipendentemente nella mente come un vero
e proprio calderone ribollente e caotico, ma a seconda della forma
geometrica in cui la coscienza risiede ovviamente ci sarà via via
più ordine fino ad arrivare a notare lo spazio consapevole tra due
pensieri
che
è il campo dove essi circolano.
In
pratica associando le geometrie dei campi e le ricerche psicologiche
e comportamentali è possibile iniziare a formulare una sorta di
psicologia quantistica dove la coscienza cerca di evolvere in maniera
sempre più grande.
La
mente ovviamente fa questo di continuo, tutti esaminano la propria
vita di continuo, si chiedono chi sono veramente, hanno a che fare
con il concetto di ego, di mondo di universo, dubbi spirituali e
credenze più o meno radicate che ne costituiscono la vita è la
sorte.
Il
pensiero e l'ideologia ferrea è il motivo per cui due coscienze
vanno allo scontro o possono addirittura creare concetti di campo
come rabbia, risentimento repulsione.
Chiunque
invece scopre l'amore, trova infiniti benefici fisici e mentali, per
chi ricerca la verità ha un'energia serena e pulita e s'impegna a
fare bene.
Un
concetto che spesso emerge è quello di coscienza pulita, un modo di
dire quando c'è una certa coerenza tra comportamento e pensiero, ma
in realtà il funzionamento della coscienza ha delle strutture di
campo e quindi infinitamente possibili.
Ognuno
è in grado di fare del male, essere una persona benevola, amorevole
o andare in giro a fare cose non buone, la coscienza è in grado di
essere qualsiasi archetipo gli basta cambiare stato e forma.
Lo
sviluppo di una scienza del genere permetterebbe di guarire diverse
strutture caotiche che spesso sono alla base di vite difficili e
caotiche.
Se
la meditazione è così benevola come risulta da una quantità di
studi enormi e dalle conferme che chiunque la sperimenta ottiene,
allora si può iniziare a capire che lo stato generale di salute è
direttamente correlato all'entropia di pensiero interiore.
Ma
il sistema interiore di qualunque coscienza tende a cercare
inevitabilmente l'ordine e per giungervi passa per una serie di
esperienze e valutazioni diverse che portano una ricchezza interiore
molto elevata.
Il segreto dell'evoluzione è la coerenza tra il campo del cuore e quello della mente, e le discipline che consentono di trovare tale coerenza interiore diventano la traccia di spin necessaria alla centratura. Il cuore è un punto di arrivo ma anche d'inizio della coscienza estesa e si può ottenere solo quando la mente è in grado di ascoltarlo.
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